giovedì 29 ottobre 2009

la visita


silenzi, ascolti sommari e cibo giapponese. immaginavo la cosa diversamente.

..un disegno in più

le couperet


Il cacciatore di teste - C. Costa Gravas - 2005

mercoledì 28 ottobre 2009

fiore


hopper


la mostra delle opere assenti. palazzo reale naturalmente.

cercando il generale


lunedì 26 ottobre 2009

sguardi sul lavoro

Frozen River - C. Hunt - 2008


teneri parassiti - O. Schwabe e C. Becker - 2009

film senza preamboli o mediazioni, storia di Martin e Manu, giovane coppia di senzatetto aggrappata all’esistenza grazie al proprio rapporto simbiotico e ai ricavi del ruolo sociale che si sono scelti e che svolgono con una glaciale pretesa di professionalità: individuano vuoti esistenziali altrui e si offrono di riempirli, insinuandosi con cortesia nelle vite svuotate di anziani pensionati e coppie orfane di prole proponendosi come amici, figli o nipoti in affitto. I sentimenti sinceri e reciproci sono assorbiti interamente dall’unione tra i due, consumata nell’oasi di una tenda tra i boschi, isolati da una società con cui vogliono avere a che fare solo per guadagnarsi il privilegio di vivere a i suoi margini.

legame

erwin holaf




dell'altro

domenica 25 ottobre 2009

mosca in verticale


gabriele basilico - spazio oberdam -milano

liu bolin


sabato 24 ottobre 2009

lo spazio bianco


lo spazio bianco - F. Comencini - 2009
bel film, notevole iterpretazione di margherita buy.

le iene


appunti moscoviti

hanno la fissa delle scarpe pulite.
nell' elegantissimo magazzini rym sulla piazza rossa; in quello sotterraneo tutto marmi e opulenze in carton gesso che sbircia i giardini di alessandro; in altri centri commerciali periferici e in tutti gli alberghi, si trovano omini in giacca nera e camicia inamidata, pronti - nei pressi di un trono in legno e finta pelle "nuova russia" - a lucidare scarpe a clienti bisognosi.

non un vezzo da dandy occidentale ma la necessità di un popolo che cammina 9 mesi all'anno su fango, neve e asfalto e dove le scarpe, in casa, rimangono sulla porta d'ingresso.

martedì 20 ottobre 2009

Живи и помни

purtroppo l'ho visto in versione digitale, la fotografia era comunque splendida.. bellissimo film. un assaggio di russia prima di partire (rassegna di cinema russo a milano)

Vivi e ricorda - A. Proshkin - 2008

cavallo


divisioni

lunedì 19 ottobre 2009

inglorious basterds



prevenuto e confermato..
ecco, non mi è chiara l'ironia di tarantino.. ironia?! batute ed espressioni da bagaglino, eppure la gente rideva. ..bisogna ridere, è tarantino!
risate sangue, pelle incisa e mazze da baseball. è tarantino.
percarità il cinema lo sa fare ma..
..è tarantino
unico elemento davvero notevole è l'interpretazione di Christoph Waltz. grandissimo.
Inglorious Basterds Q. Tarantino - 2009

tverskaja


il mio nome

sostituzioni, nomi e cognomi..

domenica 18 ottobre 2009

Tobira No Muko


Premessa: per il Ministero della Sanità giapponese, più del 20% degli adolescenti maschi della nazione sono affetti dalla Sindrome di Hikikomori. È uno stato depressivo per cui il ragazzo rifiuta ogni forma di contatto sociale con gli altri, amici e familiari inclusi, si chiude in casa, non parla, non va a scuola, passa il suo tempo davanti alla televisione o ai videogame. La crisi può durare anche anni, e non è detto che porti a una guarigione. Studiosi affermano che gli Hikikomori siano un tremendo prodotto dell'alienazione sociale
contemporanea.


Un documentarista inglese, alla sua opera prima, va in Giappone per raccontare il fenomeno con gli occhi di uno straniero/estraneo. Entra in casa di un ragazzo (attore non professionista, come tutti gli attori del film), e lo osserva rifiutare lentamente la vita. Il tempo passa, e i suoi flebili segnali - dei bigliettini con le sue esigenze primarie - scompaiono gradualmente, trasformando il film in un giallo: cosa vorrà dire adesso? Perchè si comporta così? Quanto tempo è passato? Uscirà dalla stanza? Esistono molti modi per rappresentare la malattia al cinema. Tobira no moku è unico. È partecipativo, intenso e interno, e allo stesso tempo è educato, silenzioso. Un iper-discreto occhio in bianco e nero, che a livello figurativo scompone l'architettura degli ambienti per spiazzare lo spettatore e condurlo in una dimensione dove non contano più le valutazioni razionali, ma solo la partecipazione emotiva. Senza melodramma. Come se il regista, spaventato in corso d'opera dalla problematicità della sindrome, si fosse trasformato in un gatto, onnisciente eppure distante. È un film che richiede impegno, ma la ricompensa per lo spettatore è del cinema di grande livello.
Quando la porta si apre, il primo spiraglio di luce è un bagno di sole in aprile.

milano film festival (trattenetemi)


skizein j.clapin - 2008, bellissimo

sabato 17 ottobre 2009

palestra


le buone intenzioni, vediamo.

visto


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..e buon viaggio.